Documento manoscritto in latino su 2 ff. di pergamena legati sul lato lungo mediante cucitura con doppio filo (8 fori d’attraversamento, 9 gugliate).
Dimensioni dei 2 ff: 475x325; 430x345.
Il documento presenta un buono stato di conservazione (il foglio inferiore presenta una piccola cimosa al margine destro in basso).
Si tratta di testo anopistografo in scrittura minuscola di tipo cancelleresco, con inchiostro marrone, a riga piena: i margini laterali misurano da 20 a 30 mm c.ca. Tratti di scrittura distintiva si ritrovano nel capolettera “i” e nella/e parola/e iniziali di altri 6 loci.
Il signum notarile, che accompagna la sottoscrizione, presenta una croce potenziata inserita in una figurazione geometrica a base quadrata. La croce sormonta la lettera “G” (presumibilmente iniziale di “Guido”) e la lettera “L”, variamente decorata (presumibilmente iniziale di “Landriano”).
In inchiostro marrone sono sottolineati i passi: ab alia fontanile de cambiago e et fontanilis ipsorum fratrum divixorum.
Si documenta l’atto di venditio pro medietatae dei beni di famiglia da Johannes Antonius (venditore) al fratello Bernardinus (compratore) De Ghiliis. Nel 1501 il notaio registra l’atto avvenuto il 4 maggio 1498. Si cita Cornaredo, della pieve di Nerviano, come riferimento geografico indicativo della collocazione dei possedimenti. Le proprietà oggetto della divisione, per le quali si citano spesso i nomi dei confinanti, sono:
- cascine ed edifici con fornace (confinanti con un Filippo da Monza e con un fontanile dello stesso e di quelli di Cambiago)
- 3 vigne (una confinante con quelli di Cambiago e con i de Marinonibus presso Monza; una, attraversata dalla roggia Barona nei pressi di Cusago; una confinante con quelli di Cambiago e con un fontanile dei de Ghiliis)
- un prato (attraversato dalla roggia Barona e adiacente il “prato di Cambiago” e i possedimenti di un Francesco da Monza e di un Filippo de Marinonibus)
- un campo (delimitato da una strada, dalle proprietà di un Francesco Magiolini e di un Leonardo, e dal fontanile di quelli di Cambiago)
- 3 boschi (due confinanti con i de Mantegatiis, con il possidente Contardo de Balbis e con il Leonardo sopra citato; uno confinante con un proprietario de Garbagnate, con Francesco da Monza, con Cotardino de Balbis e con quelli di Cambiago, e attraversato dalla roggia Barona). I de Balbi erano una famiglia di possidenti milanesi che deteneva beni fondiari nell’Abbiatense, nella diocesi di Lodi e nel Milanese orientale.
- un mulino posto sul corso della roggia Barona.
Si stabilisce un prezzo di vendita del valore di 5500 libbre di buona moneta. Si sancisce che “Johannes Antonius fuit contentus… Bernardinus erit, stabit et permanebit tacitus”.
Sono scelti testimoni dell’atto i milanesi Luchino de Ponzana (parrocchia di S. Sisto), Francesco de Cataneus (parrocchia di S. Maurilio), Giacomo de Ferrariis, Giovanni Agostino de Ghixulfis (Parrocchia di S. Nazario), Bernardino de Vicomercato (parrocchia di S. Babila); intus mediolani omnes noti idonei vocati et rogati.
Nella sottoscrizione il notaio che redige l’atto si presenta: Guido de Callio, di Landriano, della pieve di San Giuliano.
S. TOSI, Da Milano alla Barona. Storia, luoghi e persone di questa terra, Raleigh 2016.