In 12°; (148x90), pp. 60. Una bella xilografia raffigurante Giosafat e Barlaam al frontespizio, dimensioni mm96x74. Legno che verosimilmente è molto più vetusto della pubblicazione e che mostra numerosi fori di tarlo e due sbrecciature nel margine destro dove il tratteggio e la linea di inquadramento sono stati rifatti anticamente a penna in inchiostro marrone, forse editorialmente. Legatura coeva in cartoncino ricoperto. Breve fenditura richiusa senza perdite nel margine esterno del frontespizio, una gora d'acqua a tutte le pagine ma poco visibile. Peraltro buona copia genuina nella sua modesta veste tipografica di stampa popolare.
Lo stampatore Mazzucchelli succede al noto stampatore milanese Malatesta nella prima metà del sec. XVIII, inizialmente si sottoscrive come "successore Malatesta" o come "allievo e successore del Malatesta", mentre più tardi apponendo dopo il suo nome: "Stamperia Malatesta".
Francesco Carta nella sua opera: "Codici e libri a stampa miniati della biblioteca nazionale di Milano," Roma, 1891, alla pag. 78 in nota cita due rare edizioni milanesi a stampa:
La Vita del Patriarcha Iosaphat, Milano, per Pietro Martire e Fratelli
di Mantegatii, M. ccccc. vii, di c. 24 in-8° e la Vita di | S. Giosafat | convertito da | Barlaam, In Milano per Gio. Battista Malatesta, senza data, ma della fine del secolo XVI. Sebbene il testo di quest’ ultima edizione sia migliorato, è il medesimo dell’edizione precedente..." Questa seconda opera stampata dal Malatesta ha il medesimo titolo e la stessa distribuzione di esso su quattro linee molto simile alla nostra, potrebbe essere a nostro parere quella da cui il Mazzucchelli ha esemplato la nostra edizione.
Il romanzo di Giosafat e Barlaam, trae origine dalla vita del Buddha. I primi cristiani in Persia nel VI secolo venuti a conoscenza della vita di Siddharta, la elaborarono a loro utilità creando la figura del monaco Barlaam che converte Giosafat.