Manoscritto in italiano su carta vergellata priva di filigrana. Dimensioni ca. 153x105. Fascicolazione in 6 quaderni non numerati così composti: a 29 di 30 assente 1 c., b 23 di 24 assente 1 c., c 22 di 24 assenti 2 cc., d 18 di 22 assenti 4 cc., e 16, f 15 di 16 assente 1 c., g 8 tutte bianche, per un totale di 262 pp. senza numerazione e richiami, di cui 73 bianche. Le cc. assenti sono state probabilmente asportate durante la compilazione del ms. non vi sono apparenti lacune nel testo. Redatto in corsivo in inch. marrone. Leg. coeva in cartone, piatto inf. rifatto. Buona conservazione.
Il manoscritto si apre con una serie di "Canzoni" in rima di vario metro, titolate: Canzonetta nova sopra l'aria moderna. Canzonetta nova sopra un giovine che moriva p(er) amore. Ma perlopiù col semplice titolo di canzonetta nova. Segue un sonetto che titola: Lamento del core e la persona. Seguono senza un ordine preciso alcuni indovinelli, canzoni e sonetti. Dalla c. d1 r. inizia la cronaca di una siccità nell'anno 1779 durata oltre cinque mesi, viene citato: "...e da SS. Iacopo il mare si era ritirato braccia cieto circha." Segue annotazione del giorno della morte di Domenico Marconi nativo di "Monsemmano" (Monsummano Terme?) il 1 di novembre 1776. Alla carta e4 v. vi è una canzonetta dal titolo: " Canzonetta nova sopra un amante che da l'ultimo addio alla sua innamorata nel doversi allontanare da lei in Firenze". Alla c. e14 r. vi è una canzone di Metastasio: "Canzonetta nova sopra à mia promessa sposa a Sileno del Sig.re Abate Pietro Metastasio poeta Cesar." Alla c. f3 r. un sonetto titola: "Sonetto della presa di porto maon eseguita dal sig.re ducha di grilon sotto la derezione delle armi galispane il dì 4 febbraio 1782." Il ms. termina con un inventario di mobili e altri oggetti di proprietà di Vincenzo Marconi, ed altre annotazioni di carattere personale (matrimonio, nascita di figli) datate fino al 1802. Il tema ricorrente delle canzoni e sonetti è quello classico della donna desiderata, per la quale lo scrivente strugge e dispera, in alcuni casi il verso è allusivo a rapporti sessuali, ma generalmente è di tono struggente per l'amore non corrisposto o per allontanamente dall'amata. E' allegato ritaglio da giornale non identificato in cui un discendente del compilatore del manoscritto, Alessandro Brandoli, invia per pubblicazione la descrizione della siccità.